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confronta prezzi e offerte scarpe air max uomo - silver wing/purple/platinum. Welcome to the best scarpe air max uomo sale with high quality and reasonable Piazza Affari cerca di rialzare la testa. I mercati guardano a Draghi - Repubblica.it Il presidente della Bce, Mario Draghi MILANO - Piazza Affari cerca nuovi stimoli per chiudere in rialzo il 2014: i ribassi delle ultime settimana hanno riportato il listino milanese a livelli di inizio anno, nonostante Wall Street continui a macinare record. Il Nasdaq, poi, è ormai stabilmente oltre il picco toccato nel 2000 prima dell'esplosione della bolla della new economy. I mercati del Vecchio continente, però, si fanno condizionare dai rischi di un peggioramento della crisi economica internazionale, come certificato dagli ultimi dati deludenti sul Pil dell'Eurozona nel terzo trimestre.La crescita stenta e per questo gli addetti ai lavori si aspettano l'annuncio di nuove misure da parte della Bce a sostegno della ripresa economica. L'inflazione, infatti, continua a mantenersi lontana dall'obiettivo del 2% che non verrà raggiunto prima del 2019, secondo le ultime previsioni. In settimana si guarderà soprattutto ai dati sulla fiducia dei consumatori e all'indice Pmi che anticipa le intenzione dei direttori acquisti delle grandi aziende. La Bce però è nell'angolo: la Fed ha terminato il suo piano di acquisti di bond con la ripresa del mercato Usa, il Giappone, invece, ha ampliato la sua manovra espansiva. Per adesso l'iniezione di liquidità decisa da Francoforte non ha dato i risultati sperati. L'effetto di maggiore rilievo si vede sui titoli di Stato periferici: lo spread, infatti, resta in area 155 punti con i Btp che dopo l'ultima tornata di asta rendono il 2,34%. Per capire di più delle intenzioni di Draghi bisognerà aspettare domani quando il presidente della Bce verrà ascoltato in audizione dal comitato per gli Affari economici e monetari del Parlamento europeo a Bruxelles. Venerdì, poi, tornerà a parlare dello stato dell'Ue. Ecco l'agenda dei principali dati macroeconomici della settimana. Lunedì. Giappone: Pil del terzo trimestre Italia: bilancia commerciale a settembreEurozona: bilancia commerciale a settembreUsa: manifattura stato di New York a novembre; produzione industriale a ottobre Martedì. Gran Bretagna: inflazione a ottobreGermania: indice Zew a novembreUsa: indice Nahb sulla fiducia dei costruttori a novembreMercoledì. Usa: nuove costruzioni abitative; permessi edilizi; scorte di petrolioGiovedì.Giappone: bilancia commerciale a ottobre: Pmi manifatturiero a novembreCina: Pmi manifatturiero a novembreFrancia: Pmi manifatturiero a novembre; Pmi servizi a novembreGermania: Pmi manifatturiero, a novembre; Pmi servizi a novembreEurozona: Pmi manifatturiero, a novembre; Pmi servizi a novembreItalia: ordini industriali a settembreUsa: inflazione a ottobre; nuove richieste disoccupazione; Pmi manifatturiero a novembre; indice manifatturiero della Fed di Philadelphia a novembre; vendite di case esistenti a ottobreEurozona: fiducia dei consumatori a novembreVenerdì. Italia: salari contrattuali a ottobre.
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Monari si autosospende: "Lo faccio per il bene del partito" - Repubblica.it (eikon) «MI sospendo dal partito, per il bene del Pd». Marco Monari, ex capogruppo dem in viale Aldo Moro, lo comunica a sera, dopo averci a lungo riflettuto. Il pressing per indurlo a fare un passo indietro, dopo la registrazione di una riunione del 2012 in Regione in cui Monari usava parole forti contro la stampa e istruiva i consiglieri sull’uso dei rimborsi, era partito sabato da via Rivani, con un forte richiamo al codice etico del partito. Ma la sua decisione, fa capire, non ha nulla a che fare né con le pressioni del Pd locale, che ribadisce di non aver ricevuto personalmente, né con l’inchiesta “spese pazze”, che lo vede tra i 41 indagati, e sulla quale dice di essere sereno.Piuttosto, la preoccupazione è per il partito, alla vigilia di un voto difficile, a forte rischio astensione: «Penso che il Pd debba dedicarsi a quest’ultima settimana di campagna elettorale libero da ogni altra preoccupazione. Conseguentemente e assolutamente solo per questa ragione ho deciso di sospendere la mia appartenenza al partito» spiega. Un gesto subito apprezzato dal candidato Pd alla Regione Stefano Bonaccini: «Sull’aspetto processuale siamo garantisti. Lo eravamo, lo siamo e lo saremo. Dopodiché il gesto di Marco è di grande responsabilità, per la situazione che si è creata». Un passo indietro comunque doloroso per Monari, che da ex segretario della Margherita fu tra i fondatori del Pd e che da oltre un anno si trova sotto i riflettori dell’inchiesta “spese pazze”, come capo dei democratici in Regione, ruolo dal quale si dimise quando seppe di essere indagato. Da allora, Monari è rimasto defilato, fino alla pubblicazione pochi giorni fa delle intercettazioni della riunione riservata di due anni, registrata di nascosto dall’allora grillino Andrea Defranceschi. Un testo, già agli atti della procura, in cui Monari parla dei rimborsi e usa parole offensive contro i giornalisti «servi della gleba» e il Pd «grande partito con molti idioti». L’ex dirigente s’è scusato per quelle «frasi carpite in modo inqualificabile», e pronunciate «in un momento in cui ero sotto pressione» e «che non penso», ma l’ammenda non è bastata. Via Rivani ha subito brandito il codice etico, evocando l’autosospensione. E ieri sera anche il vicesegretario dem Marco Lombardo ha fatto la parodia delle parole registrate dell’ex capogruppo, su Facebook. A convincere Monari sarebbe stato però il desiderio di non danneggiare il Pd, alle prese con la campagna elettorale: «Ho riflettuto, e vedo il rischio concreto che nel Pd il dibattito sia centrato attorno alla mia persona. Pur avendo già abbandonato ogni ruolo politico non sono certo indifferente al destino del partito alla cui nascita ho dedicato una parte importante del mio impegno». Ecco perché «ho deciso di autosospendermi».Un gesto che libera i dem dall’imbarazzo, e che toglie anche ogni alibi a chi all’indomani di un voto cui è prevista una scarsissima partecipazione avesse voluto attribuirne la responsabilità alla condotta dell’ex capogruppo o all’inchiesta che ha scosso la Regione. Un rischio che vede anche Matteo Richetti, pure lui indagato per le “spese pazze”: «Vorrei evitare “l’alibi del giorno dopo”. Non vorrei che qualcuno commentasse a urne chiuse la prevedibile bassa affluenza legandola all’inchiesta sui gruppi consiliari. Sappiamo che non è così. Il problema è più complesso. Forse è mancato un progetto e per questo mancherà anche il voto». Un progetto però che Bonaccini cerca di costruire, insistendo tra l’altro perché i due consiglieri uscenti ricandidati e indagati per le “spese pazze”, Antonio Mumolo e Luciano Vecchi, andassero a spiegare la loro posizione ai magistrati. Proprio oggi Mumolo si farsi ascoltare dai pm. Nel frattempo, il Pd prova a dare gas alla campagna con i suoi big nazionali. Oggi sarà il turno di Gianni Cuperlo, il leader della minoranza, che alle 18 sarà alla sala del quartiere Savena, in via Faenza 4, insieme al deputato Andrea De Maria e ai candidati in Regione Simonetta Saliera, capolista, e Stefano Caliandro. Giovedì sarà invece la volta di Matteo Renzi, che chiuderà la campagna con Bonaccini al Paladozza. scarpe air max uomo , Nigeria, la città di Chibok finisce sotto il controllo di Boko Haram - Repubblica.it ABUJA - Il gruppo islamista nigeriano Boko Haram ha conquistato la cittadina di Chibok, la stessa dove meno di sei mesi fa l'organizzazione ha rapito 276 studentesse all'interno di un liceo. All'inizio del mese di novembre il governo aveva sperato in un allentamento della tensione, cercando di arrivare ad un accordo con gli islamisti per il rilascio degli ostaggi. La risposta era stata negativa: Boko Haram aveva dichiarato che le giovani erano "una vecchia storia" e che tutte loro si erano convertite all'islam ed erano andate in spose ai suoi combattenti.Ad annunciare l'assedio e la conquista della cittadina, che si trova nel nord-est della Nigeria, all'interno della regione del Borno, un pastore cristiano locale, Enoch Mark, che ha riferito all'agenzia France Press che "Chibok è stata presa da Boko Haram, i miliazioni hanno il controllo della situazione". L'uomo ha una figlia e la nipote in mano al gruppo, assieme alle altre 217 ragazze rapite. "Migliaia di residenti stanno fuggendo per mettere in salvo la propria vita", è quanto ha dichiarato ad Associated Press il presidente del governo locale, Bana Lawan. Da quello che si conosce, i militanti sono giunti a Chibok a bordo di pickup giovedì pomeriggio attorno alle quattro ora locale. L'attacco si sarebbe concentrato sulle torri di telecomunicazione, interamente distrutte. Gli abitanti della zona, per scampare ai miliziani, sono stati costretti a fuggire e trovare riparo nei boschi limitrofi. Non è possibile comunicare con la città: il senatore della regione, Ali Ndume, fa sapere che a "Chibok non ci sono più linee telefoniche". scarpe air max uomo,Una scarpa al giorno: la sneakers Gazelle di Adidas
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- SCARPE BASKET scarpe air max uomo, Bersani all'attacco del Patto del Nazareno: "Mediaset sale in Borsa..." - Repubblica.it (fotogramma) ROMA - Il Patto del Nazareno non serve, anzi serve a Mediaset per salire in Borsa. E' durissimo Pierluigi Bersani dal palco del convegno dell'Area riformista dem. Per l'ex segretario del Pd "non ce n'è nessun bisogno, per fare le riforme bisogna parlare con tutti, ma non c'è ragione di legarsi a una formula che sia un patto". E ancora: dalla convergenza con Forza Italia sulle riforme "può venire fuori alla lunga l'idea sbagliata che si può creare un trasversalismo paludoso che lascia ai margini quelli che urlano. Non può funzionare così un Paese". Poi l'affondo: "Non c'è una persona che non abbia notato che la Borsa il giorno del rinnovo del Patto ha segnato il -2,9%, Mediaset invece +6%. Se funziona così allarghiamolo a tutte le imprese...".Poi, sempre dal palco di Milano, altre battute polemiche all'indirizzo del segretario. "Il Pd non è nato alla Leopolda ma è stato un incontro di culture riformiste, non fra modernizzatori e cavernicoli". "Nessuno - continua l'ex leader - può permettersi di dare lezioni di innovazioni alla sinistra del governo, se parliamo di fatti e non di chiacchiere. Il Pd è casa nostra sul serio". "La più grande azienda del Paese (Fiat, ndr) va via e trasferisce la sua sede legale in Olanda e quella fiscale in Inghilterra e beneficio degli azionisti, scorpora la Ferrari indebolendo l'assetto industriale e... applausi. Almeno caviamoci la soddisfazione di dire che non siamo d'accordo"."Si è voluta dare l'idea - ha detto Bersani - che c'è un cavaliere, un paladino che affronta i mori conservatori, ma non c'è stato un Parlamento così disponibile e collaborativo con il governo: 28 richieste di fiducia e forse arriveremo a 30 e problemi zero. Non siamo frenatori, ma gente che dice che non si fa abbastanza, non si va abbastanza a fondo. Non è solo una questione di riforme: nelle periferie ci sono problemi che una politica ridotta a comunicazione non riesce a dare voce. La comunicazione si accorge della periferia solo quando esplode. Senza una politica che vada a mediare sui problemi fuori dai riflettori siamo nei guai". Sul punto dell'articolo 18, l'ex segretario critica la volontà di toccarlo a poco tempo dalla riforma della Fornero: "Purtroppo rimettere il dentifricio nel tubetto è difficile", non era necessario "dopo due anni rimettere in mezzo l'articolo 18" ma per spingere il lavoro occorreva puntare piuttosto "rilanciare la produttività come in Germania. Adesso si sta cercando di mettere delle pezze, ma tant'è", ha aggiunto.Le reazioni. Silvio Berlusconi è intervenuto in serata sulle accuse di Bersani: "Bersani è lontanissimo dal vero - ha detto il leader FI - non c'è nulla nel Patto del Nazareno che può influenzare Mediaset, che invece soffre del fatto che la pubblicità in Italia è diminuita e che l'azienda pubblica fa dumping, vendendola con il 90% di sconto". Per Berlusconi "il 'patto del Nazareno' è stato stretto con il Pd per l'esigenza di rendere governabile il Paese: sarà un percorso lungo, speriamo di poterci arrivare". E sottolinea come sia importante la convergenza fra centrodestra e centrosinistra su un nome condiviso per la Presidenza della Repubblica.A rispondere a Bersani dal centrosinistra è in serata il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi: "Credo che il Patto del Nazareno sia utile perché avere trovato un accordo con Forza Italia ci ha consentito di avere la riforma costituzionale approvata al Senato e la legge elettorale alla Camera. Ovviamente le approvazioni al Senato e alla Camera sono giunte anche grazie a tutte le forze di maggioranza. Questo non vuol dire che siamo chiusi al dialogo con le altre forze di opposizione". Ironico il senatore del Pd Andrea Marcucci: "Il centrosinistra, quando ha governato, non ha mai fatto una legge sul conflitto di interessi di Berlusconi. Seguendo il concetto di Bersani, il titolo Mediaset negli ultimi 20 anni avrebbe dovuto essere sospeso per eccesso di rialzo". Per il presidente del Pd Matteo Orfini, intervenuto a margine della scuola nazionale dei Giovani Turchi di 'Rifare l'Italia' dal titolo 'Attraverso l'Europa, il Mediterraneo', il patto del Nazareno "fino ad oggi è servito per le riforme. Se non ci fosse stato quell'accordo non saremmo a così buon punto né sulla legge elettorale né sulle riforme". E aggiunge: "Dialogare con tutti per le riforme è esattamente quello che il Pd ha provato a fare in questa legislatura. Nessuno più di Bersani sa come questa legislatura sia iniziata con il tentativo di dialogo anche con il M5S, fallito non certo per l'indisponibilità del Partito democratico o di Bersani. Se si è arrivati al patto del Nazareno è perché il dialogo con le opposizioni ha trovato solo Forza Italia davvero disponibile". scarpe air max uomo Lazio, la nuova rinascita di Marchetti. Ora nel mirino c'è la Juventus - Repubblica.it Federico Marchetti(lapresse) ROMA - "A hero is not one who has never fallen, but one that, when has fallen, has the courage to stand again", tradotto: "L'eroe non è colui che non cade mai, ma colui che una volta caduto trova il coraggio di rialzarsi". La citazione in questione appartiene a Jim Morrison, leader dei Doors e icona del mondo della musica. Chissà che nel suo prossimo tatuaggio, Federico Marchetti non decida di prendere ispirazione da questa frase. Sicuramente lo ha fatto nella vita. Già, perché suo malgrado il portiere della Lazio è diventato uno specialista in rinascite, sia in campo che fuori. TRE INCIDENTI GLI HANNO SEGNATO LA VITA - Lontano dal rettangolo verde quelle più difficili, tutte legate dal terribile filo conduttore degli incidenti stradali: due di questi gli hanno portato via i suoi due migliori amici Andrea Tagliaferri e Francesco Varrenti (in quest'ultimo caso in auto c'era anche lo stesso Marchetti), quelli che Federico si è marchiato per sempre, oltre che nel cuore, anche sul braccio sinistro con una semplice scritta: "Andrea e Francy with me forever": "Il nostro era un rapporto speciale - ha raccontato tempo fa il portiere - perché viaggiavamo sempre insieme, estate e inverno. In Giamaica, a Cuba. Sognavamo il Messico, e avevamo programmato di andarci". Il destino purtroppo non glielo ha permesso, ma a lui ha concesso una seconda chance. Sempre un incidente d'auto, questa volta però fortunatamente escono illese tutte e tre le persone a bordo tra cui anche il calciatore biancoceleste: "Uscimmo illesi in tre e quando vedi la morte in faccia... È una brutta esperienza che mi porto dentro come la morte in altri due incidenti di Andrea e Francesco, che giocavano nella Pro Vercelli e con i quali formavamo un gruppo molto unito anche fuori campo. Da lassù loro mi guardano e sono più felici di me, ma queste sono storie che segnano il destino".LA NUOVA RINASCITA TRA I PALI - Inevitabile che il suo carattere ne sia uscito segnato, sicuramente fortificato. Anche per questo ha saputo superare i momenti difficili che gli si sono presentati di fronte nella vita calcistica. Come il folle anno fuori rosa a Cagliari per i capricci di Cellino, proprio nel momento migliore della sua carriera: al rientro dopo il Mondiale in Sudafrica giocato da titolare per il forfait di Buffon. Poi, la stagione successiva, la nuova vita alla Lazio, di nuovo da protagonista. Nonostante il periodo di inattività torna a essere un portiere decisivo, quasi quanto un attaccante. In campo è un leader carismatico, trascina la squadra e guida la difesa. Tra i pali le sue parate valgono come gol e portano tanti punti in classifica. Proprio contro la Juve dell'amico Buffon, le sue migliori prestazioni, versione Superman. Poi, la scorsa stagione, il nuovo calo. Gli infortuni a ripetizione, le voci su problemi personali extracalcistici e addirittura papere tra i pali. Irriconoscibile, insomma. E i maligni già lo avevano etichettato: "Ormai è finito, la Lazio deve puntare su un altro portiere". Un tormentone andato avanti per tutta l'estate. Che lui ha ascoltato in silenzio, senza una polemica, aspettando di essere al 100%, consapevole della fiducia incondizionata di Pioli.LA PARATA SU IBARBO E LA JUVE NEL MIRINO - Che infatti, non appena lo ha recuperato completamente, lo ha lanciato titolare senza pensarci. La prima volta in casa con l'Udinese alla quarta giornata di campionato: resterà l'unica sconfitta di questa stagione con Marchetti in porta. Perché da quel momento la Lazio decolla, mette in fila 6 risultati utili consecutivi e il portierone torna protagonista, sia con le parate che con la grinta trasmessa ai suoi compagni in campo e negli spogliatoi. Carica da leader, associata a interventi straordinari e decisivi come ai bei tempi. L'ultima con il Cagliari, su Ibarbo al decimo del secondo tempo: una prodezza che ha cambiato completamente le sorti della partita, perché se quel tiro a botta sicura fosse entrato, il Cagliari si sarebbe portato sul 3-2 già a inizio secondo tempo, anziché dover aspettare la rete di Joao Pedro a 6 minuti dalla fine. Una parata decisiva, da Marchetti. Poi il nuovo stop che gli ha impedito di scendere in campo contro l'Empoli: una botta alla schiena rimediata proprio contro i sardi, niente di grave. Quel tanto che basta per permettergli di rialzarsi, di nuovo. La sua specialità. Perché contro la Juve servirà il vero Marchetti, quello versione "Superman". Un vero "hero", insomma.