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Buy online air max estive - Sneakers basse. Cheap Luxury Items Outlet on sale,Wholesale designer Luxury Items Items in factory price- air max estive guarantees the quality of all products. Guido Gobino: "L'Africa salverà la produzione" - Repubblica.it TORINO. GUIDO Gobino, lei è una delle griffe del nuovo cioccolato italiano. Conferma il rischio che il cacao diventi prezioso come il caviale? "Il rischio c'è, ma credo sia difficile che si realizzi".Cosa la fa sperare nella salvezza del cioccolato?"In alcune zone del mondo, penso all'Africa, all'Indonesia anche al Brasile la produzione di cacao può ancora essere incrementata. Perciò non credo che il cioccolato possa diventare un prodotto di lusso, anche perché il cacao è la seconda commodity nel mondo dopo il caffè e prima dello zucchero".Ci sono stati aumenti del prezzo della materia prima in questi ultimi anni?"Continuano ad esserci forti squilibri di mercato. Mercati grandi come la Cina e la Russia consumano sempre più cioccolato e l'aumento di richiesta provoca aumento dei prezzi. Aggiungiamo una forte componente speculativa perché i grandi finanzieri oltre che sul mercato azionario oggi giocano anche sulle commodities. Ma bisogna fare delle differenze"Quali?"Come nel vino ci sono zone particolarmente vocate che danno cacao di grande qualità e queste zone, per lo più in Centro America, dal Messico al Guatemala al Venezuela, non sono espandibili".Avete dovuto aumentare i prezzi?"Per ora no, abbiamo assorbito noi l'incremento dei costi, perché il mercato in questo momento non lo accetterebbe. E per garantirci materia prima di qualità abbiamo stretto accordi diretti con i produttori: con un presidio Slow Food in Messico nella regione di Chontalpa che produce un cacao di grande livello. Aziende piccole come la nostra devono fare così"..
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Demografia, i giovani sotto i 24 anni sono un miliardo e 800 milioni, insieme possono cambiare il futuro di tutti - Repubblica.it ROMA - Sono un miliardo 800 milioni, in tutto il mondo, i ragazzi e le ragazze di età compresa tra i 10 e i 24 anni, su una popolazione complessiva di 7 miliardi 300 milioni di persone; nei paesi più poveri il loro numero aumenta sempre più rapidamente e, secondo le proiezioni delle Nazioni Unite, i giovani raggiungeranno i due miliardi entro la metà del secolo (l'India è il paese con la popolazione più giovane, pari al 30 per cento degli abitanti). La stragrande maggioranza degli under 24 - nove su dieci - vive nei cosiddetti paesi "in via di sviluppo", e affronta pesanti ostacoli per realizzare il proprio diritto all'educazione, alla salute e per vivere una vita libera da violenze. Si stima che 57 milioni di ragazze e ragazzi non vadano a scuola e che ogni giorno 39mila bambine vengano fatte sposare (entro il 2020 altri 142 milioni di piccole seguiranno la stessa sorte). Più di 515 milioni di adolescenti e giovani vivono con meno di due dollari al giorno. Sono questi i dati del Rapporto sullo stato della popolazione nel mondo 2014 di UNFPA, il fondo per la popolazione delle Nazioni Unite, la cui edizione italiana è stata curata da AIDOS, Associazione italiana donne per lo sviluppo. Mai tanti giovani nella storia del mondo. Mai nella storia del mondo i giovani sono stati tanto numerosi. Di questa fetta di popolazione, pari a un quarto degli abitanti del pianeta, fanno parte ben 600 milioni di ragazze adolescenti, con le loro esigenze, difficoltà e aspirazioni per il futuro, sottolinea Giulia Vallese, rappresentante UNFPA in Nepal. Attualmente, nei paesi più poveri, dove vive la più alta percentuale della popolazione giovanile, una ragazza su tre si sposa prima di aver compiuto i 18 anni, mettendo a repentaglio salute, istruzione e prospettive per il futuro. Ai matrimoni precoci sono connesse le gravidanze adolescenziali, con tutto ciò che questo comporta in termini sanitari e non solo. Quasi la metà del totale di tutti gli abusi sessuali sono perpetrati su ragazze che hanno meno di 16 anni. Così come sono bambine e adolescenti a subire le mutilazioni dei genitali femminili e a correre il più alto rischio di contrarre HIV/AIDS o altre malattie sessualmente trasmissibili.Gli effetti a catena positivi possibili. "Lavorare sull'empowerment delle giovani in diversi campi quali istruzione, salute ed economia - sottolinea AIDOS - ha effetti a catena estremamente positivi per le comunità di riferimento e offre più possibilità di combattere la povertà, vero terreno di coltura di questi problemi. Una popolazione giovanile che raggiunge quasi un quarto dell'intera popolazione mondiale dovrebbe essere vista come una opportunità unica per lo sviluppo economico e sociale, ma ciò dipende dalle scelte che faremo, dal modo in cui risponderemo alle esigenze e alle aspirazioni di ragazze e ragazzi, per un futuro migliore per tutti. Gli sforzi per sradicare la povertà, e realizzare così uno sviluppo umano sostenibile che includa il benessere economico, non andranno a buon fine sino a quando le/gli adolescenti, in particolare le ragazze, vedranno negati i propri diritti e una equa partecipazione alla vita dei loro paesi".Trarre vantaggio dal "dividendo demografico". Molti paesi in ascesa, sottolinea il rapporto, dispongono di un "dividendo demografico" - vale a dire la quota di crescita economica potenziale che risulta dall'aumento della popolazione produttiva - che verrà meno nei prossimi decenni. I giovani - ribadisce Daniela Colombo, presidente di AIDOS - rappresentano una grande opportunità di trasformare il futuro. Ma questo sarà possibile solo se avranno le competenze necessarie, salute, educazione e possibilità di scegliere. Occorrono investimenti giusti non solo per migliorare il reddito pro-capite e il tenore di vita, ma anche per togliere centinaia di milioni di persone dalla povertà. L'analisi della demografa. Maura Misiti, demografa del CNR, ha osservato, illustrando il rapporto, che il numero delle nascite in Africa è di 4,6 figli per ogni donna; a questo ritmo, entro la fine del secolo quattro persone su dieci nasceranno in Africa, un dato che pone l'accento sulla necessità di porre il continente al centro dell'interesse del mondo occidentale non con intenti di rapina, come spesso è stato, ma con l'obiettivo dello sviluppo. Ai giovani, ha aggiunto Misiti, toccherà farsi carico di un mondo alle prese con il cambiamento climatico e realizzare pienamente i diritti delle donne, il diritto alla salute e all'istruzione, i diritti civili, il diritto al lavoro. Obiettivi ancora lontani: nel mondo i giovani disoccupati sono 73 milioni 400mila, mentre 11 milioni di bambini - soprattutto nei paesi poveri - nel 2011 risultavano non iscritti a scuola, e 64 milioni di adolescenti non frequentavano la scuola secondaria. L'aspettativa è grande. I nuovi obiettivi del millennio, ha osservato Luigi De Chiara - responsabile dell'ufficio multilaterale della Direzione generale Cooperazione e Sviluppo del ministero degli Esteri - dovranno tenere conto di tutte queste considerazioni, includendo specificamente i bisogni e le necessità di giovani e adolescenti; l'aspettativa è grande e ben riposta, se si pensa che gli obiettivi dell'agenda del millennio sono stati tutti centrati, anche in considerazione del fatto che la crescita economica della Cina ha quasi dimezzato la povertà nel mondo. I giovani, grande opportunità di progresso. Daniela Colombo ha sottolineato che il rapporto "non considera adolescenti e giovani come un problema insormontabile, come un salasso di risorse già insufficienti, ma guarda al miliardo e 800 milioni di adolescenti e giovani che oggi vivono sul pianeta, e ai 120 milioni che si presentano ogni anno sul mercato del lavoro, quasi con ottimismo, dicendoci che la popolazione giovane più numerosa della storia può incidere in modo profondo su tutti gli aspetti del nostro comune futuro e ha la potenzialità di creare un mondo migliore per tutti. I paesi che riusciranno a rispondere alle esigenze di adolescenti e giovani si troveranno nella posizione più favorevole, nella seconda metà del secolo, con una popolazione più istruita e più sana, una maggiore forza lavoro produttiva, economie in crescita e tassi di fecondità in diminuzione". air max estive , YSL e Louboutin in tribunale a colpi di...scarpe! air max estive,Siria, è un falso il video dei bambini sotto il fuoco dei cecchini. Girato a Malta da troupe norvegese - Repubblica.it STOCCOLMA - Come si sospettava, è un falso il video che da lunedì scorso e per l'intera settimana ha catalizzato lo sguardo della Rete, attonito e ammirato davanti al coraggio e all'astuzia con cui un bambino salva la sorellina, imprigionata dietro un'auto dal tiro dei cecchini. Oltre sei milioni di visualizzazioni per quel filmato, caricato da sedicenti attivisti siriani su Twitter e sul canale YouTube Shaam News Network. Ma non si tratta di una diretta e straordinaria testimonianza di come il conflitto siriano, costato ad oggi oltre 195mila morti in quasi quattro anni, strappi i giovanissimi alla loro innocenza per esporli a prove inimmaginabili. Perché quel video ha un cast, una sceneggiatura e una regia. Ma l'intenzione con cui è stato girato non è la truffa.Come rivela la Bbc, il video è stato realizzato da un troupe cinematografica norvegese agli ordini del regista Lars Klevberg. La location non è la Siria ma l'isola di Malta. "Lo abbiamo girato a maggio di quest'anno su un set impiegato per altri film famosi come Troy e Il Gladiatore", ha raccontato il regista alla tv britannica. I protagonisti, tutti attori professionisti. Anche l'eroe, quel bambino che entra in campo da sinistra, muovendo verso la bambina intrappolata al centro della scena dietro la carcassa di un'auto bruciata, l'unica protezione dai proiettili. Il bambino vuole raggiungerla ma una raffica lo sfiora, sollevando una nuvoletta di polvere. Lui crolla sulle ginocchia, quindi piomba a faccia in giù e resta immobile al suolo. Tutti, gli sniper come il pubblico dietro il computer, lo credono morto. Pochi istanti e il ragazzo si alza in piedi e prende per mano la sorellina, che dopo una certa ritrosìa a lasciare il suo rifugio lo segue allo scoperto e con lui raggiunge la salvezza. Ma non sono bambini siriani: "Il bambino e la bambina sono due attori professionisti maltesi. Le voci in sottofondo sono quelle di rifugiati siriani che vivono a Malta", ha spiegato ancora Klevberg.Il regista, 34 anni, ha dichiarato alla Bbc che era sua intenzione sollevare un dibattito sui bambini nelle zone di guerra. "Se puoi fare un film e fingere che i fatti siano veri, allora le persone lo condividono e reagiscono con speranza". Il film è stato finanziato dall'istituto del film norvegese (NFI). Secondo la Bbc, nella richiesta di finanziamento i produttori non hanno mai nascosto di voler diffondere il video su internet senza precisare che si sarebbe trattato di un falso.
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- Sneakers basse air max estive, Le sneakers targate Dior: in o out? air max estive Elezioni in Romania, vince Iohannis. Ponta ammette la sconfitta - Repubblica.it BUCAREST - E' la seconda svolta di speranza dei romeni, quasi venticinque anni dopo la sanguinosa caduta del Conducator, il brutale tiranno Nicolae Ceausescu. Al secondo turno delle elezioni presidenziali svoltesi ieri nel paese balcanico membro di Unione europea e Nato, il candidato del centrodestra, cioè il 'signor mani pulitè sindaco di Sibiu e di origini tedesche Klaus Johannis, ha vinto. E'stato il suo avversario, il discusso premier uscente socialista ma autoritario Victor Ponta, ritenuto il candidato del vecchio sistema di corruzione e complicità con gli ex della Securitate (la famigerata polizia segreta di Ceausescu) a riconoscere la sconfitta. Dopo ore di appassionante testa a testa, Ponta ha gettato la spugna. Ma ha anche detto che non vuole dimettersi dalla carica di primo ministro, dato che le elezioni parlamentari e presidenziali entrambe a suffragio universale in Romania sono ben distinte."Ho chiamato il signor Johannis per felicitarmi della sua vittoria, il popolo ha sempre ragione", ha detto il 42enne Victor Ponta ambizioso e iperottimista fino a poche ore prima. Secondo gli exit poll, e a quanto pare anche a causa del determinante voto degli oltre 4 milioni di cittadini romeni viventi all'estero, di cui 900mila in Italia, Klaus Johannis ha avuto la meglio. Si apre ora una nuova partita, nel paese che prima della seconda guerra mondiale era povero ma vitale, poi cadde sotto la forma più spietata di regime di tipo sovietico (il primo dittatore, Gheorghe Gheorghiu-Dej, fece sparire nel GuLag mezzo milione di intellettuali, imprenditori, diplomatici, accademici, decapitando l'élite nazionale), poi venne Ceausescu con promesse di più libertà ma una dittatura ancor più personale e spietata sul modello nordcoreano."Tace si face", taci e lavora, è il motto di Klaus Johannis, il centrista di origine tedesca - ma ha moglie romena e parla romeno perfettamente - che è anche il signor mani pulite, e a Sibiu (Siebenbergen in tedesco, Nagyszeben in ungherese) capitale della regione dove le minoranze magiara e tedesca sono numerose, ha governato alla meglio, rilanciando la città e lottando senza pietà contro la corruzione. Ecco la chiave del voto romeno: non tanto centrodestra contro centrosinistra, nonostante l'affiliazione dell'alleanza moderata di Johannis al Ppe e di Ponta ai socialisti europei. Bensì scontro tra vecchio e nuovo, tra vecchie camarillas di ex della Securitate e oligarchi loro amici contro gente desiderosa di ammodernare il paese, e rendere meno corrotte e più pulite le istituzioni. Il dinamico, impetuoso sviluppo economico - due esempi per tutti, Dacia marchio low cost di Renault trionfante in tutto il mondo, e la fabbricazione di telefonini Lumia, ex Nokia, de localizzata a casa dei romeni - ha risollevato il paese dai decenni della lunga notte tirannica, ma le vecchie caste di potere spesso restano tranquille al comando. E nel paese, il secondo più povero della Ue dopo la Bulgaria, i giovani sempre più numerosi decidono di partire. Adesso forse con Johannis potrà cambiare. Ma fino alle parlamentari del 2016 la coabitazione tra il presidente-mani pulite e il governo di Ponta ancora in carica sarà difficile e dura. Il voto all'estero. Affluenza molto alta, sia in Romania che all'estero, dove vive una diaspora di oltre tre milioni di romeni. In Italia lunghe file presso i centri di voto allestiti nelle ambasciate. L'Italia - dove vivono quasi 900mila romeni - non fa eccezione. A Venezia stamattina si sono formate lunghe code in Strada Nuova, in pieno centro storico, davanti all'Istituto di cultura romeno dov'è allestito il seggio, con 600 persone in fila e tempi di 4-5 ore d'attesa prevista per entrare al seggio. Code infinite anche a Bologna, davanti al consolato di via Guelfa, mentre a Roma è stata chiusa al traffico, per consentire un voto senza problemi alla gente in coda, la sede consolare di via del Serafico.