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confronta prezzi e offerte air max 90 prezzo ,clothing and accessories for men on solarissport. We offer the Top Quality air max 90 prezzo ,Shop the latest collection ... Grossman: "Siamo sull'orlo del precipizio. Ormai il conflitto è diventato tribale" - Repubblica.it David Grossman GERUSALEMME. "STIAMO precipitando nella dimensione del fanatismo e dell'irrazionalità, siamo ormai sull'orlo dell'abisso". Il dolore è palpabile nelle parole di David Grossman, lo scrittore israeliano voce di una generazione che al sogno della pace in Terrasanta non ha mai smesso credere, oggi non più riesce vedere quella speranza. "Il conflitto che stiamo vivendo ha fatto un salto indietro nel tempo, è sempre più brutale e più selvaggio. Le stesse armi usate per la strage, coltelli e accette, testimoniano il ritorno a una guerra tribale".Mai finora il terrore sanguinario aveva passato le porte sacre di una sinagoga. Una strage che lascia sgomenti..."Un profondo dolore e rabbia si mescolano per l'assassinio di persone innocenti, nel momento della preghiera del mattino, colpiti a casaccio, alla cieca, solo perché erano israeliani ed ebrei. Ma sento anche una grande frustrazione nel vedere, giorno dopo giorno, nuove vittime dalle due parti. Uccisi, feriti, investiti o rapiti in questo circolo vizioso di violenza e di odio, che coinvolge nella sua spirale sempre più gente e che si sta trasformando da conflitto politico, che forse ha ancora una qualche piccola possibilità di venir risolto, in conflitto religioso, fondamentalista e di conseguenza irrazionale e primordiale. Conflitti di questo tipo, per la loro stessa natura, continuano a lungo e sono di difficilissima soluzione. Nel corso degli anni varie persone ed organizzazioni, sia israeliane che palestinesi, hanno tentato in modo quasi disperato di arrivare ad una soluzione del conflitto, mentre era ancora nella sua fase politica: l'idea che stava dietro questo sforzo immane era appunto che non si poteva consentire che sfociasse nell'irrazionalità e nel fondamentalismo".La Città Santa per le tre religioni è il simbolo di questa tempesta?"Ciò che oggi vediamo a Gerusalemme, giorno per giorno e quasi ora per ora, è un pericolosissimo precipitare nella dimensione del fanatismo e dell'irrazionalità. Sarà quindi molto più difficile adesso che in precedenza cercare una soluzione del conflitto e forse ciò dovrebbe essere il motivo e la spinta per i leader dei due popoli di agire subito e con la massima potenza, iniziando un processo di dialogo fra loro, invece di insultarsi e incolparsi a vicenda, incitando ancora di più all'odio".C'è il pericolo di un contagio con le altre crisi della regione?"Certo, e si vede anche come l'estremismo barbaro venuto dall'Is, che ha introdotto dei modi di operare del tipo di quello di cui oggi siamo stati testimoni - persone che vengono uccise a colpi di accetta, in modo davvero bestiale - sta infiltrandosi nel conflitto israelo-palestinese. Era quasi possibile prevedere che sarebbe successo, poiché la nostra è una situazione così irrisolta, così carica di emozioni, che quando si concretizza un determinato modus operandi nelle nostre immediate vicinanze, i fanatici locali lo adottano immediatamente. Posso quindi dirle che provo la stessa repulsione e lo stesso sgomento che provai 20 anni fa, quando nel febbraio del 1994, Baruch Goldstein assassinò a Hebron 29 fedeli musulmani nella moschea della Tomba dei patriarchi".Oltre alla evidente responsabilità dei due attentatori, lei ritiene che ci siano anche responsabilità politiche nell'accaduto?"Sì, ritengo che una grande responsabilità di questi assassinii, da una parte e dall'altra, pesi sulle spalle di coloro che non hanno fatto praticamente nulla per cambiare la situazione, o, nel migliore dei casi, hanno fatto molto poco: coloro che parlano solo e soltanto con il linguaggio della forza, coloro che non fanno altro che far crescere la piena dell'odio fra i due popoli, coloro che, in definitiva, disperano a priori e portano alla disperazione il proprio popolo, negando ogni possibilità di arrivare ad un accordo. Costoro condannano i loro compatrioti ad azioni dettate dalla disperazio- ne e dall'odio. Né Abu Mazen né Netanyahu sono responsabili della catena di assassini degli ultimi tempi e certamente nessuno dei due li ha voluti, ma la loro inazione e la loro mancanza di sforzi porta a questa situazione. Il fatto stesso che già da molti mesi, per non parlare degli ultimi 47 anni, non sono stati fatti seri tentativi di risoluzione della situazione, porta ad una escalation della stessa".È l'immobilismo il primo nemico per la soluzione della crisi israelopalestinese?"Sì, invece di andare avanti, di cercare nuove vie di dialogo, di rimuovere ogni ostacolo per raggiungere punti di accordo possibili e di questi ce ne sono parecchi, vediamo specie in questi giorni, come il conflitto in cui ci troviamo precipita indietro nel tempo, diventa sempre più brutale, sempre più selvaggio. Le stesse armi usate, coltelli e accette, testimoniano il ritorno ad una guerra tribale. I leader dei due popoli, quando ancora era possibile evitare tutto ciò, non hanno fatto nulla. Anzi hanno commesso ogni errore possibile, usato ogni scusa possibile per non parlare e per non arrivare ad un compromesso. E perciò temo che ora, tutti noi dovremo affrontare un periodo molto difficile".È in arrivo una Terza Intifada?"Da persona che è nata qui e vive qui già da molti anni, conosco molto bene i meccanismi della violenza, come sia facile scatenarla e quanto sia difficile quietarla. La tradizione ebraica, come ha ripetuto il rabbino capo di Israele, vieta agli ebrei l'ascesa al Monte del Tempio, dove oggi sorgono le Moschee. Nel rispetto di questa tradizione, che non è una legge dello Stato, ma un precetto religioso accettato dagli ebrei di ogni generazione sin dalla distruzione del Tempio nel 70 d. C., si è venuto a creare uno status quo che è stato rispettato anche dai governi dello Stato d'Israele. Ariel Sharon, con la sua "passeggiata" provocatoria nel 2000, ha scatenato la seconda Intifada. Oggi vediamo che nuovamente esponenti politici di destra salire sulla Spianata, nel preciso intento di creare una provocazione. Si tratta di un atteggiamento bellicoso, irresponsabile e pericoloso, che può soltanto aggravare una situazione già di per sé esplosiva e portarci sull'orlo del precipizio"..
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Mondiali 2018-2022, Fifa presenta denuncia: "Comportamenti individuali illegali" - Repubblica.it ZURIGO – La vicenda relativa all'assegnazione dei Mondiali del 2018 e del 2022 non è ancora andata del tutto in archivio. Malgrado la conclusione di Hans-Joachim Eckert, presidente della camera giudicante della Commissione etica, che negli scorsi giorni, al termine dell'inchiesta, ha annunciato che "non c'è stata alcuna irregolarità e dunque non ci sarà alcuna riassegnazione", la Fifa ha presentato una denuncia alla giustizia ordinaria di Berna per approfondire la questione. C'è l'esigenza, infatti, di capire se ci siano stati comportamenti individuali illegali nell'assegnazione delle due kermesse iridate in programma in Russia e in Qatar.BLATTER: VOGLIAMO LA MASSIMA TRASPARENZA - Una denuncia che nasce dopo le dichiarazioni di Michael Garcia, capo investigatore della Federazione, il quale sostiene che nelle conclusioni di Eckert ci sono "numerose rappresentazioni dei fatti e conclusioni incomplete ed errate". Il sospetto è che ci siano stati trasferimenti di capitali collegati alla Svizzera. "Ho presentato la denuncia - ha spiegato il numero 1 della Fifa Joseph Blatter - come mi ha raccomandato il giudice Eckert. Non so se ci siano stati comportamenti illegali, ma è mio dovere fare in modo che vengano accertate eventuali responsabilita'. Io ho piena fiducia nel lavoro della Commissione Etica della Fifa che, pero', in alcuni casi, è limitata nelle indagini. Non ha gli stessi mezzi che ha la giustizia ordinaria ed ecco perché ho seguito le raccomandazioni del presidente Eckert. Ma ciò non toglie che per noi le inchieste relative al procedimento di candidatura e assegnazione dei Mondiali del 2018 e 2022 siano chiuse. Il fatto che ci siano rivolti alla giustizia ordinaria, pero', conferma che la Fifa vuole la massima trasparenza". air max 90 prezzo , Fisica, deposta prima torre del laboratorio Infn degli abissi - Repubblica.it ROMA - E' stata posata e ancorata sul fondale marino a 3500 metri profondità al largo di Portopalo di Capo Passero la prima torre dell'osservatorio per neutrini KM3NeT-Italia, progetto nel quale l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) gioca un ruolo chiave grazie anche al contributo dei suoi Laboratori Nazionali del Sud (LNS). Questo nuovo successo segue a distanza di pochi mesi quello dello scorso maggio, quando era stata agganciata sul fondale marino la prima stringa. L'apparato impiega strutture di rivelazione di diverso tipo, torri e stringhe, appunto, per ottimizzare la risposta a una gamma quanto più ampia possibile di energia delle particelle studiate.L'esperimento, nella conformazione finale di questa fase, sarà costituito complessivamente da otto torri e ventiquattro stringhe, allo scopo di realizzare una matrice tridimensionale di sensori per la rivelazione e la misura di neutrini astrofisici di alta energia. Al suo completamento sarà, così, il più grande telescopio per neutrini astrofisici operante nell'emisfero boreale. Costituirà, inoltre, la prima porzione del nodo italiano dell'infrastruttura di ricerca pan-europea KM3NeT, che ha l'obiettivo finale di espandere il rivelatore con ulteriori duecento strutture di rivelazione, superando in tal modo la sensibilità del telescopio statunitense per neutrini IceCube, operante nei ghiacci dell'Antartide. "Il successo di oggi rappresenta un altro importante passo verso la costruzione di KM3NeT-Italia e quindi verso il completamento del nodo italiano dell'infrastruttura di ricerca europea", commenta Giacomo Cuttone, responsabile del progetto Km3NeT-Italia e direttore dei LNS. Il progetto Km3NeT è stato finora in gran parte finanziato con fondi strutturali europei - per la parte italiana con fondi PON 2007-2013 -, ed è già inserito nella lista delle infrastrutture europee di ricerca selezionate dallo European Strategy Forum on Research Infrastructures (ESFRI). air max 90 prezzo,Spence: "Missione quasi impossibile, in Giappone servivano altre riforme" - Repubblica.it Michael Spence ROMA. "Non mi sembra appropriato addossare tutta la colpa al governo Abe né alle misure di incremento fiscale per l'entrata in recessione del Giappone per la quarta volta in sei anni. La verità è che, quando guidi un Paese che è da vent'anni in deflazione, cammini su un crinale talmente stretto che la caduta è lì, imprevedibile, ad ogni momento". Michael Spence, economista della New York University, è un maestro nel valutare le informazioni disomogenee sui mercati, e con gli studi su questo fenomeno ha vinto il Nobel nel 2001. Non vede una simmetria fra l'aumento dell'Iva e il collasso del Giappone. "Sarebbe ingiusto definirlo, in modo secco, un errore. È stato un tentativo, un esperimento, è purtroppo andato male".A proposito di disomogeneità, non è contraddittorio alzare le tasse e intanto inondare i mercati di liquidità con un quantitative easing di proporzioni più che americane?"In una situazione come quella giapponese i margini di flessibilità sono esigui. Le misure di espansione monetaria da sole non si reggono e c'è il pericolo che portino a una situazione di insostenibilità. Servivano probabilmente altre riforme, liberalizzazioni, ricapitalizzazioni bancarie, che sono mancate".Possiamo trarre qualche lezione noi europei?"Bisogna stare attenti con i confronti schematici perché l'Europa è diversa e malgrado tutto più solida. Ha un bilancio molto più robusto e potrebbe permettersi misure coraggiose di stimolo fiscale e monetario. Il problema è nelle divisioni interne che bloccano queste iniziative che sarebbero necessarie, e poi nella ripartizione territoriale degli investimenti. Per l'Europa sarebbe un beneficio immenso usare questa forza complessiva per dare una scossa alla crescita. Non farlo è un nonsenso".In Giappone chi sostiene l'aumento dell'Iva con argomenti tipo quelli della Merkel, dice che serviva per finanziare il debito pubblico al confronto del quale quello italiano è irrisorio. Ha ragione?"E' vero, il Giappone ha il 220% di debito, il più alto del mondo. Ma la situazione non è comparabile con nessun'altra perché il debito è detenuto quasi tutto da giapponesi. Certo, c'è sempre il pericolo che questi cambino idea e se ne vadano a investire, che so, in Cina, ma mi sembra remoto. E il quantitative easing essendo un acquisto di bond fornisce un cuscinetto ulteriore".Ora Abe farebbe bene a dimettersi?"Se ha una ragionevole certezza che acquisterebbe più forza dopo la prova elettorale, può essere di sì. Probabilmente solo così potrebbe invertire il corso degli eventi per l'Iva: dopo l'aumento dal 5 all'8% di aprile (a seguito del quale i consumi sono crollati del 6% nel secondo trimestre, ndr ) ne è previsto un altro fino al 10% l'anno prossimo. Visti i risultati, è nell'interesse nel Paese bloccare questa spirale ".
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- SCARPE BASKET air max 90 prezzo, Bersani all'attacco del Patto del Nazareno: "Mediaset sale in Borsa..." - Repubblica.it (fotogramma) ROMA - Il Patto del Nazareno non serve, anzi serve a Mediaset per salire in Borsa. E' durissimo Pierluigi Bersani dal palco del convegno dell'Area riformista dem. Per l'ex segretario del Pd "non ce n'è nessun bisogno, per fare le riforme bisogna parlare con tutti, ma non c'è ragione di legarsi a una formula che sia un patto". E ancora: dalla convergenza con Forza Italia sulle riforme "può venire fuori alla lunga l'idea sbagliata che si può creare un trasversalismo paludoso che lascia ai margini quelli che urlano. Non può funzionare così un Paese". Poi l'affondo: "Non c'è una persona che non abbia notato che la Borsa il giorno del rinnovo del Patto ha segnato il -2,9%, Mediaset invece +6%. Se funziona così allarghiamolo a tutte le imprese...".Poi, sempre dal palco di Milano, altre battute polemiche all'indirizzo del segretario. "Il Pd non è nato alla Leopolda ma è stato un incontro di culture riformiste, non fra modernizzatori e cavernicoli". "Nessuno - continua l'ex leader - può permettersi di dare lezioni di innovazioni alla sinistra del governo, se parliamo di fatti e non di chiacchiere. Il Pd è casa nostra sul serio". "La più grande azienda del Paese (Fiat, ndr) va via e trasferisce la sua sede legale in Olanda e quella fiscale in Inghilterra e beneficio degli azionisti, scorpora la Ferrari indebolendo l'assetto industriale e... applausi. Almeno caviamoci la soddisfazione di dire che non siamo d'accordo"."Si è voluta dare l'idea - ha detto Bersani - che c'è un cavaliere, un paladino che affronta i mori conservatori, ma non c'è stato un Parlamento così disponibile e collaborativo con il governo: 28 richieste di fiducia e forse arriveremo a 30 e problemi zero. Non siamo frenatori, ma gente che dice che non si fa abbastanza, non si va abbastanza a fondo. Non è solo una questione di riforme: nelle periferie ci sono problemi che una politica ridotta a comunicazione non riesce a dare voce. La comunicazione si accorge della periferia solo quando esplode. Senza una politica che vada a mediare sui problemi fuori dai riflettori siamo nei guai". Sul punto dell'articolo 18, l'ex segretario critica la volontà di toccarlo a poco tempo dalla riforma della Fornero: "Purtroppo rimettere il dentifricio nel tubetto è difficile", non era necessario "dopo due anni rimettere in mezzo l'articolo 18" ma per spingere il lavoro occorreva puntare piuttosto "rilanciare la produttività come in Germania. Adesso si sta cercando di mettere delle pezze, ma tant'è", ha aggiunto.Le reazioni. Silvio Berlusconi è intervenuto in serata sulle accuse di Bersani: "Bersani è lontanissimo dal vero - ha detto il leader FI - non c'è nulla nel Patto del Nazareno che può influenzare Mediaset, che invece soffre del fatto che la pubblicità in Italia è diminuita e che l'azienda pubblica fa dumping, vendendola con il 90% di sconto". Per Berlusconi "il 'patto del Nazareno' è stato stretto con il Pd per l'esigenza di rendere governabile il Paese: sarà un percorso lungo, speriamo di poterci arrivare". E sottolinea come sia importante la convergenza fra centrodestra e centrosinistra su un nome condiviso per la Presidenza della Repubblica.A rispondere a Bersani dal centrosinistra è in serata il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi: "Credo che il Patto del Nazareno sia utile perché avere trovato un accordo con Forza Italia ci ha consentito di avere la riforma costituzionale approvata al Senato e la legge elettorale alla Camera. Ovviamente le approvazioni al Senato e alla Camera sono giunte anche grazie a tutte le forze di maggioranza. Questo non vuol dire che siamo chiusi al dialogo con le altre forze di opposizione". Ironico il senatore del Pd Andrea Marcucci: "Il centrosinistra, quando ha governato, non ha mai fatto una legge sul conflitto di interessi di Berlusconi. Seguendo il concetto di Bersani, il titolo Mediaset negli ultimi 20 anni avrebbe dovuto essere sospeso per eccesso di rialzo". Per il presidente del Pd Matteo Orfini, intervenuto a margine della scuola nazionale dei Giovani Turchi di 'Rifare l'Italia' dal titolo 'Attraverso l'Europa, il Mediterraneo', il patto del Nazareno "fino ad oggi è servito per le riforme. Se non ci fosse stato quell'accordo non saremmo a così buon punto né sulla legge elettorale né sulle riforme". E aggiunge: "Dialogare con tutti per le riforme è esattamente quello che il Pd ha provato a fare in questa legislatura. Nessuno più di Bersani sa come questa legislatura sia iniziata con il tentativo di dialogo anche con il M5S, fallito non certo per l'indisponibilità del Partito democratico o di Bersani. Se si è arrivati al patto del Nazareno è perché il dialogo con le opposizioni ha trovato solo Forza Italia davvero disponibile". air max 90 prezzo Terremoto di magnitudo 2.7 davanti alle coste calabresi - Repubblica.it UN TERREMOTO di magnitudo 2.7 si è verificato alle 3.55 al largo delle coste calabresi meridionali. Lo ha rilevato l'Ingv, precisando che l'epicentro del sisma è stato localizzato a 44.5 km di profondità. I comuni più vicini sono Africo, Ardore, Bianco, Bovalino, Locri e Sant'Ilario dello Ionio, tutti in provincia di Reggio Calabria. Non ci sono segnalazioni di danni alle cose o alle persone